Lobo Gilderoy Zoolander

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Sibilia e la sua visione rock

In Cinema, Recensione on 30 dicembre 2020 at 11:27 PM

L’Incredibile Storia dell’Isola delle Rose

Probabilmente dell’Isola delle Rose non si ricorda più nessuno, una piattaforma di 400 mq al largo di Rimini, fuori dalle acque territoriali, costruita dall’ing. Giorgio Rosa, che tentò di proclamarsi stato indipendente come una micronazione (la più nota è forse il Principato di Sealand). Quello che Rosa visse come sogno utopico, la vicina Rimini lo colse come opportunità turistica, ma l’intento comunque c’era.

Sibilia ripesca questa storia surreale, vista oggi ancor di più, diventata attuale da quando il magnate di PayPal, Peter Thiel ne vorrebbe creara varie nell’oceano, e la trasforma in una graffiante commedia con il suo consueto tocco artistico grazie ad un cast piuttosto soprendente.

Dato che Sibilia è uno che ne sa parecchio di regia e fotografia, basta già il suo tocco personale per dare all’opera un certo imprinting, se a questo aggiungiamo la bella idea di usare “mostri sacri” come Bentivoglio e Zingaretti per ruoli piuttosto scomodi e -se vogliamo- ridicoli, è presto fatto.

Un’opera fresca e piacevole in questo infinito lockdown natalizio ammorbato da terribili ritorni come quello di De Sica e Boldi.

Eleganti, ma non certo gentili

In Cinema, Recensione on 24 dicembre 2020 at 11:22 PM

The Gentlemen

Guy Ritchie torna sui sentieri a lui confacenti e confeziona un suo classico gioiello con meccanismo ad orologeria. Stavolta Londra è terra di conquista americana. Un boss della marjuana che vuole ritirarsi si trova nella difficile condizione di dover “scegliere” il suo futuro, ma soprattutto assediato da nemici inattesi.

Come di consueto i personaggi del cineasta inglese sono tutti molto al limite e spesso sopra le righe, ma sempre credibili e soprattutto affascinanti nella loro surrealtà. Resterà scolpito il Coach di Colin Farrell, ma soprattutto il laido detective interpretato da Hugh Grant.

Il tocco speciale di Ritchie fa si che tutti sembrino essere dei vecchi amici che si ritrovano sul set a divertirsi in scioltezza, un po’ come gli “Ocean” di Soderbergh, alchimia per il successo. E poi la capacità di reinventare attori come un Grant che sembra sorgere a nuova vitalità.

Non è Snatch, ma è un gran bel vedere.